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La Rinascita 2011 - Carnevale Romano
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La Rinascita 2011

Un evento in continua crescita

L’ideazione e l’organizzazione del Carnevale Romano 2009 e 2010 avevano lo scopo precipuo di restituire alla città quell’immenso patrimonio culturale rappresentato dalla storia del Carnevale Romano e dell’arte equestre, “arte degli italiani” per eccellenza nel Rinascimento. L’immane portata culturale rischiava di essere sepolta sotto le abituali mascherine, se non fossimo stati capaci di trasmettere l’idea non solo di una grande manifestazione di piazza, ma di un evento culturale specifico che aveva tracciato enormi segni culturali, religiosi, urbanistici, artistici e politici nella vita della Città Eterna, allora centro del Mondo. Da questa considerazione, sviluppammo il palinsesto del Carnevale in un continuo rinvio a ciò che il Carnevale aveva rappresentato nella tradizione specifica di Roma e al cavallo, protagonista indiscusso degli eventi carnascialeschi lungo i secoli, attraverso eventi e manifestazioni filologiche, quasi cerimonie tradizionali di rivisitazione dei fasti papali che furono in quei medesimi luoghi.

11

Giorni

600000

Visitatori

135

Eventi

600

Cavalli

Dopo tre anni, questa edizione 2011 dimostrò che questo storico evento di enorme tradizione, dimenticato per oltre un secolo, era nuovamente entrato a far parte della cultura e delle tradizioni del popolo romano. Le centinaia di migliaia di persone pronte a sfidare anche le intemperie, così come era solito accadere nel Medio Evo e nel Rinascimento, per condividere questo significato profondo, ci gratificò per l’aver restituito alla città qualcosa di importante che gli era proprio e che il tempo e la noncuranza gli avevano tolto.

Una festa di Roma

Il Carnevale Romano era tornato a splendere lungo i suoi luoghi simbolo, come via del Corso, piazza del Popolo e piazza Navona, attraverso la potenza iconografica della Commedia dell’Arte e la magia indiscussa dell’Arte Equestre; una festa di tutta la città, che quest’anno aveva visto il coinvolgimento di oltre 600mila persone e la partecipazione di realtà carnascialesche nazionali e internazionali come Viareggio e San Pietroburgo; un patrimonio storico e culturale che l’Amministrazione capitolina aveva voluto recuperare, impegnandosi in un’accurata ricostruzione filologica dell’antico e prezioso percorso del Carnevale Romano, alla cui grandezza avevano contribuito i migliori artisti ed architetti del genio italiano: Donatello, Brunelleschi, Bramante, Sangallo, Michelangelo e Raffaello tra gli altri. L’entusiasmante disponibilità con cui gli odierni grandi artisti di livello internazionale si prestavano all’impareggiabile, ma scomodissima, cornice di Piazza del Popolo nei mesi invernali, confermava che il messaggio è passato, pregno di tutto il suo grande significato. Il lavoro congiunto con il Teatro dell’Opera, la presenza in piazza de La Bella e la Bestia, il musical di maggior successo dell’anno, così come l’appoggio da parte di ACEA per creare uniche proiezioni architetturali tridimensionali sulla Porta del Popolo riportarono Roma ad avere un proprio inimitabile grande evento di piazza con le radici nella storia della città ma aperto al futuro nelle sue forme artistiche più moderne. Un avviso pubblico aveva grandemente implementato le attività di animazione e teatro di strada e di commedia dell’arte, mentre la Grande storia della Cavalleria militare italiana tornava protagonista con spettacoli dedicati. L’allargamento degli eventi alle periferie, il Carnevale sud-americano, il coinvolgimento delle scuole di Roma, dell’Agis e dei teatri romani, dell’Istituzione Bilioteche rendevano l’evento un patrimonio dell’intera città.

Un linguaggio comprensibile a tutti

Dalla parata iniziale, con centinaia di cavalli e di carrozze contornate da artisti di strada, saltimbanchi, rievocatori storici, maschere di ogni dove, lungo undici giorni e centinaia di eventi spettacolari quanto eruditivi, fino al grande spettacolo finale di arte equestre che radunava massimi artisti italiani ed internazionali, nei luoghi della tradizione: il Carnevale Romano era tornato con un linguaggio che coniugava tradizione e modernità, cultura alta e popolare, ricerca intima e eventi di piazza con una collaborazione rispettosa dell’amico quadrupede.

  • promosso dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione e Comitato per il Carnevale di Roma – costituito in seno alla Commissione Cultura;
  • gemellato con il Carnevale di Venezia;
  • patrocinato del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero della Difesa, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Ministero della Gioventù, del Ministero del Turismo, dell’Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù del Comune di Roma, del CONI, della FISE e della FIAVET;
  • partner del Carnevale romano: Federalberghi, Teatro dell’Opera di Roma e Accademia del Teatro Equestre e Associazione Dimosre Storiche Italiane;
  • sponsor dell’evento: Rèdais, Trony, Mc Donald’s, Heaven Sporting Club, Edilgisia e Centrale del Latte;
  • organizzazione a cura di Zètema Progetto Cultura;
  • direzione artistica di Leonardo Petrillo;
  • direzione artistica equestri di Marco Lepre
  • Realizzazione eventi equestri: Accademia del Teatro Equestre
Video ufficiali

I cavalli al Carnevale romano 2011

Spettacolo equestre

Spettacolo equestre

Linea Verde orizzonti

GT ragazzi raitre

Le proiezioni architetturali sulla Porta del Popolo

TG1 28 febbraio ore 20

TG5 27 febbraio