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La Rinascita 2014 - Carnevale Romano
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La Rinascita 2014

L’inspiegabilità della politica

Dopo cinque edizioni del rinato Carnevale romano, l’enorme successo del 2013, quando la memoria della città era stata riaccesa sul secolare evento, in modo inspiegabile e inatteso il cambio dell’amministrazione politica comporta il siluramento tout-court della manifestazione: il Carnevale romano va in esilio.

Un tesoro culturale storico e artistico ritrovato e abbandonato

Non si tratta di una bocciatura dell’evento; semplicemente Sindaco e assessori ritengono di non rispondere in alcun modo alle comunicazioni inviate per tenere in vita a Roma un evento di massima spettacolarità e successo di pubblico romano e turistico che era tornato a raccontare la storia della città. A nulla valgono gli appelli, né la storicità dell’evento cui avevano preso parte i massimi artisti della città papale, grandissimi autori (Goethe, Dumas, Stendhal…) che lo avevano raccontato, né i grandi pittori (Pinelli, Caffi, Thomas…) ce ne avevano tramandate le immagini. Recuperato per cinque anni dall’amministrazione della città con undici giorni ininterrotti tra performance di commedia dell’arte, bambini, animazioni, convegni, proiezioni architetturali, sfilate e soprattutto grandiosi eventi d’arte equestre, la manifestazione aveva raggiunto nel 2013 l’invidiabile primato di oltre un milione di contatti visivi, divenendo il principale evento del palinsesto culturale della città. Riconosciuto come il più importante evento equestre europeo per numero di spettatori, il Carnevale Romano aveva suggellato patti di amicizia e collaborazioni artistiche con grandi città internazionali (Cordoba, Marsiglia, San Pietroburgo), ricevuto rappresentanze artistiche dei principali festival teatrali europei (Avignone, Edimburgo, Spoleto, Versailles), stipulato gemellaggi con i grandi Carnevali italiani (Fano, Viareggio, Venezia) e con i grandi eventi equestri in Italia e all’estero (Fiera Cavalli di Verona, RomaCavalli, Piazza di Siena, Cheval Passion di Avignone), vista la partecipazione di tutti i corpi militari e di polizia a cavallo della Repubblica Italiana, prodotto un aumento di affluenza del 10% negli hotel del centro nel periodo tradizionalmente di bassa stagione, ricevuto riconoscimenti e premi fino alla medaglia della Presidenza della Repubblica.

Paradossalmente il rinato Carnevale romano con i suoi spettacoli equestri viene presentato dall’Amministrazione capitolina alla Borsa Internazionale del Turismo 2014 come uno dei massimi eventi della città di Roma, mentre in realtà non viene considerato, né organizzato in alcuna forma….

L’esilio a Fano: il carnevale romano continua

Non volendo arrendersi alla scomparsa di un format culturale filologico ispirato alla tradizione alta e popolare del Carnevale Romano che fu e non avendo avuto, del resto, nessun ritorno da parte dell’amministrazione in merito al proseguimento della manifestazione, organizzatori, artisti, cavalieri, tecnici, appassionati, cittadini decisero quindi di organizzarsi civilmente su basi puramente volontarie per proseguire tale secolare tradizione al di fuori delle mura cittadine, in segno di speranza verso un risveglio delle istituzioni per le grandi tradizioni della città, recandosi presso il più storico dei Carnevali italiani, ospiti dell’amministrazione cittadina di Fano, dove portano la storia antica e recente della manifestazione con una mostra fotografica atta a mettere in luce il parallelismo tra i luoghi, gli eventi e i protagonisti che si erano ripetuti in tutto l’arco del grandioso e variegato Carnevale Romano e i luoghi, gli eventi e i protagonisti dell’odierno Carnevale. Letture e eventi di commedia dell’arte a cura di Leonardo Petrillo si spostano nella città marchigiana; gli artisti del Carnevale, idealmente usciti dalla Porta del Popolo su Via Flaminia, al termine del loro tragitto arrivano – in esilio, appunto – a Fano, dove entrano per la Porta Maggiore per una sfilata equestre che vede figuranti in costume, attori della commedia dell’arte, artisti, i butteri laziali, gruppi storici, artisti di strada sdegnati verso l’amministrazione romana e grati alla città di accoglienza. Un cortometraggio raccontava su internet la delusione dei bambini di Roma, veri protagonisti dell’evento.

In attesa di poter tornare a casa e che l’amministrazione della città abbia orecchie e cuore per ascoltare la propria storia, il Carnevale Romano continua. 

I fuochi d’artificio sono finiti. La piazza è tornata silenziosa. La splendida sfilata rinascimentale, le incredibili acrobazie equestri, l’incanto della Porta del Popolo che genera immagini, sono ormai svanite. Arlecchino non guizza più dal palco leonardesco di Piazza Navona.

Tutto ciò che ha animato i luoghi storici del Carnevale e la magica Piazza del Popolo è svanito nel nulla, come se qualcuno avesse aperto la porta del Popolo al tempo invece che allo spazio, facendo irrompere nella nostra prosaica realtà l’incanto e la magia del sogno, della storia e dell’immaginario.

 

Il Carnevale Romano non è stato soltanto una festa voluta da pochi visionari, ma soprattutto la vittoria di mille tradizioni rispetto a una contemporaneità senza più né fantasia né potenza del simbolo.

La nostra incredibile féerie, la nostra festa mobile, in realtà non è finita nel nulla, ma vivrà sempre nei cuori, negli occhi e nei sorrisi dei bambini di oggi, e di quelli di una volta, che l’hanno vissuta, fino a poi a riesplodere e a rientrare da quella porta magica per il prossimo Carnevale.

  • Promossa dal Comitato Carnevale romano;
  • Ospitato dal Comune di Fano;
  • Organizzazione: Associazione culturale Carnevale romano;
  • finanziato da Accademia del Teatro Equestre con il contributo volontario di artisti equestri, rievocatori, butteri e staff;
  • in collaborazione con la Federalberghi Roma, Carnevalesca di Fano, Teatro La Bugia, Gruppo Storico Romano, Centro di Arte Equestre di Nettuno, Associazioni allevatori e cavalieri butteri del Lazio;
  • coordinamento organizzativo e direzione artistica degli eventi equestri di Marco Lepre
  • Realizzazione eventi equestri: Accademia del Teatro Equestre.